Dalla parte delle bambine (Ancora)
Consiglio a tutti questi due libri. Il primo è appena uscito, lo recupererò al più presto, il secondo, uscito molti anni fa l'ho già letto e lo consiglio caldamente a tutte le ragazze, ma non di meno hai RAGAZZI, perchè riguarda, e parla, anche di loro, che ugualmente, anche se in modo decisamente minore, subiscono i risultati NEGATIVI di un educazione sociale distorta che prosegue, e forse addirittura peggiora, nei secoli.
ANCORA DALLA PARTE DELLE BAMBINE
Quali sono i modelli delle “nuove” bambine?
Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. Nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le dipinge come piccole cuoche. La moda le vuole in minigonna e tanga. Questo è il loro mondo.
Negli anni settanta, Elena Gianini Belotti raccontò come l’educazione sociale e culturale all’inferiorità femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all’ingresso nella vita scolastica.
Sembra legittimo chiedersi cosa sia accaduto negli ultimi trent’anni, e come mai coloro che volevano tutto (il sapere, la maternità, l’uguaglianza, la gratificazione) si siano accontentate delle briciole. Che cosa sognano di essere le “nuove” bambine? Madri? Ballerine? Estetiste? Mogli di calciatori? E’ proprio così?
Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. Nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le dipinge come piccole cuoche. La moda le vuole in minigonna e tanga. Questo è il loro mondo.
Negli anni settanta, Elena Gianini Belotti raccontò come l’educazione sociale e culturale all’inferiorità femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all’ingresso nella vita scolastica.
Sembra legittimo chiedersi cosa sia accaduto negli ultimi trent’anni, e come mai coloro che volevano tutto (il sapere, la maternità, l’uguaglianza, la gratificazione) si siano accontentate delle briciole. Che cosa sognano di essere le “nuove” bambine? Madri? Ballerine? Estetiste? Mogli di calciatori? E’ proprio così?
E il primo libro:
DALLA PARTE DELLE BAMBINE
Una riflessione sull'identità sessuale vista come risultato dell'educazione sociale.
Il libro
La tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non è dovuta a fattori 'innati', bensì ai 'condizionamenti culturali' che l'individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare.Ma perché solo "dalla parte delle bambine"? Perché questa situazione è tutta 'a sfavore del sesso femminile'. La cultura alla quale apparteniamo - come ogni altra cultura - si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il 'mito' della "naturale" superiorità maschile contrapposta alla "naturale" inferiorità femminile.In realtà non esistono qualità "maschili" e qualità "femminili", ma solo "qualità umane". L'operazione da compiere dunque "non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene".
Approfondimento
La tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non è dovuta a fattori innati, bensì ai condizionamenti culturali che l'individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare. Ma perché solo “dalla parte delle bambine"? Perché questa situazione è tutta a sfavore del sesso femminile. La cultura alla quale apparteniamo - come ogni altra cultura - si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il mito della "naturale" superiorità maschile contrapposta alla "naturale" inferiorità femminile. In realtà non esistono qualità "maschili" e qualità "femminili", ma solo qualità umane. L'operazione da compiere dunque "non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene".
Il libro
La tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non è dovuta a fattori 'innati', bensì ai 'condizionamenti culturali' che l'individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare.Ma perché solo "dalla parte delle bambine"? Perché questa situazione è tutta 'a sfavore del sesso femminile'. La cultura alla quale apparteniamo - come ogni altra cultura - si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il 'mito' della "naturale" superiorità maschile contrapposta alla "naturale" inferiorità femminile.In realtà non esistono qualità "maschili" e qualità "femminili", ma solo "qualità umane". L'operazione da compiere dunque "non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene".
Approfondimento
La tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non è dovuta a fattori innati, bensì ai condizionamenti culturali che l'individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare. Ma perché solo “dalla parte delle bambine"? Perché questa situazione è tutta a sfavore del sesso femminile. La cultura alla quale apparteniamo - come ogni altra cultura - si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il mito della "naturale" superiorità maschile contrapposta alla "naturale" inferiorità femminile. In realtà non esistono qualità "maschili" e qualità "femminili", ma solo qualità umane. L'operazione da compiere dunque "non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene".
7 Comments:
- Hai sentito il Puffomynkja?!
- No, cosa?!
- Tra quattro giorni pubblicherà il suo nuovo post!!
- ...e 'sti cazzi??
Hai ricevuto 1 nuovo messaggio.
Messaggio da: Puffomynkja
Tre.
Come i moschettieri. Come Dio, uno e trino. Come il numero atomico del Litio. Come la perfezione.
Tre.
Come i giorni che mancano al nuovo post del Puffomynkja.
...già, ma a cosa diavolo avrà pensato stavolta quel folle??
DUE
L'alfa e l'omega, il giorno e la notte, il maschio e la femmina, il ene e il male. Due. Perchè ormai sono solo 2 i giorni che mancano..
Post in progress - attendere prego
...e nell'attesa, intanto, che fare?
Ancora un giorno. Ci siamo, ci siamo quasi...
...riuscirai ad aspettare ancora un altro pò, senza impazzire?!?
Sono in ritardo, ho visto i post solo ora, ma si, sono terribilmente curiosa!
Minchia, che Puffo che sei!
Neris, il tuo post meriterebbe molto. La verità è che la perfetta parità ed equità non si è raggiunta, non ancora, purtroppo.
La strada è lunga e faticosa, l'importante è non mollare. E con la presa di coscienza si è quasi a metà strada, non credi Puffo?
E' un modo sibillino per dirti: COMPRA I DUE LIBRI E IMPARA!^___^
Pace e amore...
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